venerdì 20 novembre 2015

Si ricorda mons. Alberto Piazzi ad un mese dalla morte

Ricorderanno il loro ex curato ad un mese dalla sua scomparsa. Bonavigo, piccola comunità della Bassa in riva all’Adige, domenica 22 novembre, alla Messa delle 11.15 ricorderà monsignor Alberto Piazzi, già prefetto della Biblioteca capitolare di Verona, deceduto lo scorso 20 ottobre alla Casa del Clero di Negrar, dove era stato ricoverato una ventina di giorni prima. Con monsignor Piazzi se n’è andato anche un piccolo frammento della storia del paese, dal momento che proprio nella parrocchia di sinistra Adige l’allora curato don Alberto svolse il suo ministero, dal 1948 al 1951. Durante la Messa, che sarà presieduta dal parroco don Daniele Muraro, saranno presenti i bambini delle elementari che frequentano il catechismo mentre la corale parrocchiale curerà l’accompagnamento con i canti. Il rapporto tra monsignor Piazzi, che dopo l’esperienza di Bonavigo fu curato e poi parroco a Vigasio fino al 1963, ed i suoi ex parrocchiani della Bassa era rimasto vivo negli anni. Tanto che periodicamente veniva invitato alla festa del “Cazzé”, piccola contrada alla periferia del capoluogo. Durante la celebrazione di domenica la figura di monsignor Piazzi verrà ricordata dai promotori della commemorazione, ovvero Luigi Fontana, attuale assessore ai Lavori pubblici del Comune di Bonavigo, Renzo Valle e Ignazio Scapin. «Conobbi monsignor Piazzi 15 anni fa – ricorda l’assessore Fontana – quando lo interpellammo per alcune conferenze per il Gruppo civico per le Tradizioni e la cultura veneta, di cui il prelato è stato un animatore. La sua intelligenza e la capacità di trasmettere le proprie conoscenze erano straordinarie». Dopo l’esperienza nei centri della Bassa monsignor Piazzi approdò a Lonato, nel Bresciano, dove resse la parrocchia del capoluogo, quindi andò a risiedere a Dossobuono, suo paese di origine. Il legame del prelato con la pianura non venne mai meno. «Avevo poco più di 13 anni quando don Alberto venne a Bonavigo come curato – rammenta Scapin – ed allora il suo impegno fu notevole, dal momento che il paese era stato devastato dai bombardamenti aerei della Seconda Guerra mondiale, conclusasi soltanto qualche anno prima. Come curato, don Piazzi fu veramente infaticabile. Basti pensare che fu lui a far realizzare il primo tavolo da ping pong in paese, con l’aiuto di un falegname locale ed alcune assi di una casa abbandonata riuscì a costruirlo e ad organizzare nell’oratorio parrocchiale le prime sfide tra giovani». A dimostrazione della capacità dell’allora curato don Piazzi di mobilitare molte persone nelle sue iniziative, gli organizzatori della commemorazione hanno scelto per ricordare il sacerdote la foto che illustra una gita a Venezia della corale, a cui partecipò il giovane vicario parrocchiale.
da Verona Fedele del 22 Novembre
Fabio Tomelleri

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